L’EPILOGO DEL MONOPOLIO DI POSTE ITALIANE, dal 10
settembre è ufficialmente decaduto il monopolio di Poste Italiane sulle notifiche
delle multe stradali e degli atti giudiziari. Ciò però è ancora lontano dal
divenire effettivo, difatti, la data di tale efficacia è ancora ignota, in
quanto non sono ancora stati fissati i requisiti che gli operatori privati
dovranno avere per poter svolgere il servizio.
124/2017, attualmente in vigore, è il responsabile di tale manovra, portando
però un doppio binario nella fattualità della normativa. Il comma 57, sopprime
l’attribuzione in esclusiva al fornitore del servizio universale postale delle
notificazioni di atti giudiziari. Il comma 58 stabilisce che entro 90 giorni
saranno determinati dall’Agcom i requisiti di affidabilità, professionalità e
onorabilità che gli operatori dovranno garantire.
assenza di questi requisiti, non si potrà attuare la liberalizzazione
introdotta dalla legge.
perentorio, inoltre nella fissazione dei requisiti deve intervenire anche il ministero
della Giustizia questo pertanto rende ardua la scelta di un nuovo operatore
proprio in virtù della non efficacia della norma stessa perché non
perfezionata.
la fine dell’anno portando così le amministrazioni ad un nuovo affidamento a
Poste del servizio per mancanza di alternativa disponibile. I nuovi operatori
non possono considerarsi legittimi infatti fintantoché non vengano definiti e
deliberati i requisiti così da poter essere pienamente rispondenti.
sistema interno. I destinatari dei plichi ancora consegnati da Poste,
potrebbero eccepire come vizio di forma tale adempimento in quanto il comportamento
di fatto farebbe permanere il monopolio della Società rendendo impossibile il
libero mercato per mancanza dei caratteri fondamentali. Sarebbe allora la volta
di spostare tute le notifiche agli ufficiali giudiziari, ai messi comunali o
agli agenti della polizia, ma anche questa fattispecie porterebbe la necessità
di emanare una serie di norme atte alla regolamentazione dettagliata del potere
di tali figure.
della Pubblica Amministrazione non pochi disagi agli operatori che rischiano di
precipitare sempre più in un limbo di incertezze rischiando di innescare maggiore contenzioso.
Ci auspichiamo che il termine di 90 giorni per la fissazione dei requisiti, il 27 novembre, sia osservato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), altrimenti, si cambia tutto per non cambiare nulla.