Accorpando Tasi e Imu vantaggi solo per alloggi di valore bassissimo
L’accordo con i sindaci sulla nuova local tax, il mega tributo da 31 miliardi che accorperà Tasi, Imu, Tosap sull’occupazione di spazio pubblico e imposta sulle affissioni c’è già: niente imposta per i proprietari di abitazioni dal valore catastale modesto, intorno ai 300 euro. Gli altri possono cominciare a preoccuparsi. Le aliquote varieranno dal 2,5 al 5 per mille, con una detrazione fissa di 100 euro sulla prima casa.
Più di quanto il Fisco chiede oggi per le abitazioni principali, con l’aliquota Tasi tra l’1 e il 2,5 per mille (e licenza di salire fino al 3,3 per finanziare le detrazioni). La detrazione fissa esenta le abitazioni di minor valore, ma via via che la rendita catastale aumenta il rischio stangata è dietro l’angolo.
Gli aumenti assicurati. Ci si può consolare ricordando che senza il nuovo tributo la Tasi il prossimo anno sarebbe potuta lievitare fino al 6 per mille. Senza detrazioni. Sonni ancora meno tranquilli dormiranno i proprietari di seconde case e i negozianti. Per tutti gli immobili diversi dall’abitazione principale e per i negozi infatti l’aumento è assicurato: l’aliquota passa dall’attuale forchetta 8,610,6 per mille a quella nuova, tra l’8,5 e il 12. E dalle seconde case è atteso un maggior gettito di oltre 600 milioni. Se non altro, sarà più facile versare l’imposta.
I proprietari di prima casa non dovranno impazzire a distinguere e calcolare Tasi sull’abitazione vera e propria e Imu su box, cantine e terrazze. Gli inquilini saranno esentati dal pagare la loro quota di Tasi, mentre per la Tari (rifiuti) continuerà ad arrivare un bollettino ad hoc: impossibile inglobarla nella local tax.
Grosse novità per capannoni industriali, alberghi e centri commerciali. Per questi il nuovo tributo unico passa dallo Stato ai Comuni, che vedranno statalizzata la loro addizionale Irpef, lievitata di oltre il 24% negli ultimi 5 anni. Imprese, si cambia Ma quel che interessa maggiormente le imprese è il cambio della deducibilità: oggi è possibile dedurre il 20% dell’Imu e il 100% della Tasi. Con la local tax la deducibilità passa al 30%. Dove la componente Tasi era maggiore la nuova imposta potrebbe risultare più cara.
Il nuovo super-tributo locale dovrebbe entrare in vigore nella seconda metà del 2015, per arrivare nel 2016 al miracolo dei bollettini pre-compilati e consegnati a casa. «Dobbiamo ancora completare le simulazioni e studiare come compensare i Comuni che perderanno gettito dallo scambio tassa sui capannoni-addizionale Irpef», spiega il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta.
L’emendamento alla legge di stabilità arriverà a dicembre. Il problema sono i sindaci con le addizionali già al massimo e pochi capannoni, che dovranno ricorrere a un vero salasso sulla casa per compensare il mancato gettito. Si studia un fondo di perequazione per scongiurare questo rischio.
Le simulazioni. La prime simulazioni effettuate per La Stampa dalla Uil Servizio politiche territoriali, dicono che il nuovo mega-tributo locale esenterà il 21% delle prime case, più o meno 4 milioni di abitazioni, che oggi pagano tra i 100 e i 200 euro. Un beneficio del quale godrà chi vive nei Comuni che fisseranno al minimo l’aliquota, ossia al 2,5 per mille. In caso di aliquota portata al massimo (5 per mille) la musica cambia. Già a 200 euro di rendita catastale, un monolocale, si verserebbero 68 euro, più del doppio di oggi.
A quota 450 euro, pari a un appartamento di classe economica, ma di circa 80 metri quadri, anche con la local tax al minimo si verserebbero 89 euro contro i 76 dovuti oggi. E un’abitazione nella classe A2 pagherà con il nuovo tributo 215 euro in caso sempre di aliquota minima del 2,5 per mille, contro i 126 dovuti con la Tasi. Va ancora peggio per una abitazione con rendita catastale di mille euro, corrispondente a un appartamento sempre in A2 di una novantina di metri quadri. L’imposta praticamente raddoppia: da 168 a 320 euro.
Ma la stangata è servita soprattutto per le seconde case. Un appartamentino con rendita catastale di soli 200 euro con Imu e Tasi al minimo oggi paga infatti 255 euro, con il maxi-tributo locale 356. E con le aliquota massime si passa da un prelievo di 286 euro ai 403 della local tax. «La Uil- commenta il segretario confederale Guglielmo Loy – è favorevole al superamento delle addizionali comunali Irpef, come lo è ad una tassa veramente federale. Però diciamo basta ai tagli dei trasferimenti ai Comuni che si trasformano in minori servizi o più tasse locali».
Testata: La Stampa
Autore: Paolo Russo