La maggior parte delle amministrazioni pubbliche gestisce dati e informazioni in modo non strutturato, aperto e interoperabile, rendendo queste difficili da condividere con cittadini, imprese e tra le amministrazioni stesse. Grazie al Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR), la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) è finalmente stata resa operativa. Un passaggio epocale nell’ottimizzazione della semplificazione e dell’automatismo nell’erogazione dei servizi.
Il prossimo grande cambiamento nella pubblica amministrazione sarà accompagnato dall’inizio della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND). Questo passaggio rivoluzionerà la vita delle persone e delle imprese, sostituendo il dato da inserire con quello da certificare, e richieste di servizi con diritto all’erogazione di questi stessi servizi.
I dati pubblici sono una risorsa preziosa a disposizione della nazione. Se gestiti in maniera adeguata possono trasformarsi in un valore aggiunto, sviluppando servizi innovativi, creando nuove opportunità di business e posti di lavoro. Purtroppo, la maggior parte degli enti pubblici non è ancora organizzata in modo da permettere la condivisione rapida e facile dei dati tra cittadini e imprese.
Quando i dati vengono condivisi, cittadini e imprese possono immettere le informazioni in modo rapido ed efficiente ed è possibile l’erogazione automatica dei servizi.
Ad oggi, le iniziative vertono:
• ottimizzare la creazione e la gestione dei dati pubblici.
• costruire servizi pubblici focalizzati sulla cittadinanza, con l’interoperabilità tra enti.
• Aiutare le istituzioni a prendere decisioni migliori, DATA DRIVEN!
• Sostenere le imprese e la ricerca scientifica, incoraggiando lo sviluppo di una moderna economia incentrata sui dati.
Come si può realizzare ciò?
La definizione di un’Agenda Nazionale dei Dati (AND), insieme alla collaborazione con l’Agenzia per l’Italia Digitale per stabilire le linee guida e il Modello di Interoperabilità, nonché la supervisione dell’implementazione della Piattaforma Digitale Nazionale dei Dati (PDND), rendono possibile l’interoperabilità tra i sistemi informativi e le basi dati delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di servizi pubblici.
Attraverso l’accesso a servizi sempre più intuitivi, rapidi e intelligenti, i cittadini e le imprese possono sfruttare appieno tutti i propri diritti digitali.
La PA può aumentare la propria produttività e risparmiare denaro migliorando i servizi resi grazie all’uso dell’innovazione tecnologica. Le soluzioni di IT consentiranno una maggiore razionalizzazione, sicurezza ed efficienza.
Grazie alle grandi quantità di dati che possediamo, i governi possono usare strumenti di analisi per prendere decisioni più strategiche, progettare interventi più efficaci e creare politiche più appropriate ed efficienti per ognuno, data drive, appunto.
Le informazioni hanno il potere di creare mercati completamente nuovi e richiedono l’utilizzo di personale altamente qualificato. Una corretta Agenda Nazionale Dati, supportata da strumenti adeguati, offrirà alle aziende e alle organizzazioni la possibilità di innovarsi, esplorare nuove opportunità business e migliorare la propria produttività.
Nella relazione di fine Governo Draghi sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha descritto il PDND in questi termini:
La misura “M1C1 – Sub-investimento 1.3.1: Piattaforma nazionale digitale dei dati “prevede lo sviluppo di una “Piattaforma Digitale Nazionale Dati” (PDND) che dovrà garantire l’interoperabilità dei dataset tramite un catalogo centrale di “connettori automatici”, le cosiddette API (Application Programming Interface), pubblicati e utilizzabili da tutte le amministrazioni centrali e locali. Tale misura prevede un investimento di 556 milioni di euro ed è il prossimo macro tassello della Strategia Italia Digitale 2026.
I comuni sono tenuti ad aprire da 2 a 6 API secondo le loro dimensioni, che devono essere conformi ai PDND ed i cui endpoint vanno registrati. Un minimo di 10.000 euro fino all’ammontare di oltre 400.000 per i comuni più grandi. Il processo di affidamento deve essere completato entro 3-6 mesi, mentre l’esecuzione avviene entro 6 mesi.
Geropa mette a disposizione LoginPa Data Space che per ogni Comune dispone di API conformi a quanto stabilito dal PNRR: Misura 1.3.1 “Piattaforma Digitale Nazionale Dati” Regioni e Province Autonome.
Presentazione del servizio Loginpa Data Space con API – Geropa Srl
Con l’interoperabilità delle banche dati è possibile creare un ecosistema che abilita lo scambio semplice e sicuro di informazioni tra le PA attraverso una piattaforma unica, un catalogo di servizi software (API) in costante crescita e un insieme di regole condivise, al fine di incrementare l’efficienza dell’azione amministrativa, ridurre la richiesta di dati al cittadino e creare nuove opportunità di sviluppo per le imprese. Inoltre, con l’adesione a questo primo Avviso, i Comuni avranno l’opportunità di mettere a disposizione di altre amministrazioni i propri dati tramite la pubblicazione di nuove API nel catalogo della PDND.
Presentazione ITALIA DIGITALE 2026 – Piattaforma Digitale Nazionale Dati