La notifica è perfezionata, quindi legalmente valida, anche se il destinatario non può dimostrare di aver ricevuto l’avviso di raccomandata consegnato attraverso la cassetta postale.
La compiuta giacenza della raccomandata inviata al destinatario estratta dai dati informatici di Poste Italiane, anche in mancanza della prova dell’effettivo deposito dell’avviso in cassetta, è idonea a fondare la presunzione legale di conoscenza della lettera di licenziamento che contiene.
Poste Italiane è affidataria del servizio pubblico essenziale noto come “servizio postale universale con funzioni di certificazione”.
La recente sentenza della Corte Suprema numero 15397/2023 stabilisce che, se si dimostra l’estrazione dei dati informatici di Poste Italiane, il servizio di consegna del plico può essere considerato effettivo. Poste Italiane è infatti autorizzata a fornire un servizio postale universale con l’attribuzione di funzioni di certificazione.
La Corte di Cassazione ha confermato la decisione dei giudici di merito legittimando la comunicazione inviata per posta raccomandata, spedita all’indirizzo del destinatario, anche se il mittente non avesse fornito alcuna prova dell’avviso inserito nella cassetta postale.