Un emendamento approvato il 13 Novembre 2023 nella commissione Finanze del Senato al decreto proroghe (Dl 132/2023) rimanda al 2025, l’obbligo per i Comuni di redigere la delibera di approvazione delle aliquote dell’IMU tramite l’elaborazione del Prospetto, utilizzando l’applicazione informatica messa a disposizione sul portale del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
La normativa è stata aggiornata con un decreto ministeriale del Mef del 7 Luglio, pubblicato in GU n 172 del 25 luglio con le fattispecie in materia di imposta municipale propria (IMU), in base alle quali i comuni possono diversificare le aliquote di cui ai commi da 748 a 755 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160 e si stabiliscono le modalità di elaborazione che elenca centinaia di situazioni in cui l’aliquota può essere differenziata. Tuttavia, nonostante gli sforzi, le prime applicazioni sul campo non sono state ottimali.
Durante la fase sperimentale avviata dal Mef a metà ottobre, i Comuni hanno segnalato alcune anomalie, come ad esempio l’assenza di determinate tipologie di fattispecie.
Questo perché il provvedimento si addentra in molti dettagli ma dimentica le esenzioni che possono essere introdotte dai comuni tramite regolamenti specifici. Inoltre, equipara le Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale (Onlus) e Terzo Settore, anche se non tutte le organizzazioni senza scopo di lucro sono enti non commerciali.