Addio a Imu, Tasi, Tosap, affissioni e passi carrai
Fuori l’addizionale Irpef, dentro Imu, Tasi, Tosap, imposta sulle
affissioni e sui passi carrai. Nel nuovo assetto della fiscalità locale che
porterà dal 2015 all’istituzione della local tax, i comuni rinunceranno allo
loro quota di imposta sulle persone fisiche che andrà allo stato in cambio del
gettito dell’Imu sugli immobili di categoria D che farà il percorso inverso,
concentrando così nelle mani dei sindaci tutta la tassazione immobiliare.
affissioni e sui passi carrai. Nel nuovo assetto della fiscalità locale che
porterà dal 2015 all’istituzione della local tax, i comuni rinunceranno allo
loro quota di imposta sulle persone fisiche che andrà allo stato in cambio del
gettito dell’Imu sugli immobili di categoria D che farà il percorso inverso,
concentrando così nelle mani dei sindaci tutta la tassazione immobiliare.
All’assemblea Anci che si è aperta il 6 Novembre 2014 a Milano il presidente del
consiglio Matteo Renzi ha alzato il velo sull’imposta locale unica che dovrebbe
essere inserita nel corso del passaggio parlamentare della legge di stabilità.
consiglio Matteo Renzi ha alzato il velo sull’imposta locale unica che dovrebbe
essere inserita nel corso del passaggio parlamentare della legge di stabilità.
Il premier ha annunciato un obiettivo ambizioso: dal 2016, dopo un primo
anno di rodaggio, anche per la nuova tassa comunale (sulla falsariga di quanto
accadrà dal 2015 per le imposte sui redditi con il 730 precompilato) i
cittadini riceveranno direttamente i conti a casa. E non dovranno più
districarsi, come accaduto quest’anno con la Tasi, tra migliaia di delibere per
conoscere aliquote e detrazioni da applicare. Le parole di Renzi hanno
confermato che l’istituzione della local tax, (quale che sia il nome che poi il
governo concretamente attribuirà al nuovo tributo) costituirà la principale
apertura offerta ai sindaci sulla legge di stabilità.
anno di rodaggio, anche per la nuova tassa comunale (sulla falsariga di quanto
accadrà dal 2015 per le imposte sui redditi con il 730 precompilato) i
cittadini riceveranno direttamente i conti a casa. E non dovranno più
districarsi, come accaduto quest’anno con la Tasi, tra migliaia di delibere per
conoscere aliquote e detrazioni da applicare. Le parole di Renzi hanno
confermato che l’istituzione della local tax, (quale che sia il nome che poi il
governo concretamente attribuirà al nuovo tributo) costituirà la principale
apertura offerta ai sindaci sulla legge di stabilità.
L’unico nodo ancora da sciogliere sarà l’individuazione di un meccanismo
perequativo, sul passaggio dell’addizionale comunale Irpef allo stato, che
consenta di attenuare le inevitabili disparità reddituali sul territorio.
perequativo, sul passaggio dell’addizionale comunale Irpef allo stato, che
consenta di attenuare le inevitabili disparità reddituali sul territorio.
La riforma della fiscalità locale annunciata dal premier piace all’Anci che
però chiede che i sindaci diventino finalmente «titolari di tributi certi e in
esclusiva». «Va superato l’attuale sistema di compartecipazione tra Stato,
regioni e comuni il cui esito è che a noi sindaci si chiede di imporre tributi
e percepirli senza che l’intero gettito ci venga devoluto», ha osservato nella
sua relazione introduttiva il sindaco di Torino, Piero Fassino confermato alla
guida dell’associazione dei comuni.
però chiede che i sindaci diventino finalmente «titolari di tributi certi e in
esclusiva». «Va superato l’attuale sistema di compartecipazione tra Stato,
regioni e comuni il cui esito è che a noi sindaci si chiede di imporre tributi
e percepirli senza che l’intero gettito ci venga devoluto», ha osservato nella
sua relazione introduttiva il sindaco di Torino, Piero Fassino confermato alla
guida dell’associazione dei comuni.
L’ennesimo giro di giostra della fiscalità locale giustifica, a parere di
Fassino, la proroga fino al 31 dicembre 2015 dell’affidamento della riscossione
a Equitalia. Ma dal 2016 «bisognerà realizzare un sistema di riscossione certo
e efficiente» per gestire il quale l’Anci si candida come partner di Equitalia
e dell’Agenzia delle entrate.
Fassino, la proroga fino al 31 dicembre 2015 dell’affidamento della riscossione
a Equitalia. Ma dal 2016 «bisognerà realizzare un sistema di riscossione certo
e efficiente» per gestire il quale l’Anci si candida come partner di Equitalia
e dell’Agenzia delle entrate.
Sui tagli della legge di stabilità, Renzi ha confermato alcuni impegni presi
martedì nell’incontro con l’Anci: utilizzo anche per il 2015 degli oneri di
urbanizzazione per pagare la spesa corrente e riduzione da 1,3 a 600/700
milioni del saldo patto. Difficile invece che possano esserci alleggerimenti
sul taglio di 1,2 miliardi alla spesa corrente.
martedì nell’incontro con l’Anci: utilizzo anche per il 2015 degli oneri di
urbanizzazione per pagare la spesa corrente e riduzione da 1,3 a 600/700
milioni del saldo patto. Difficile invece che possano esserci alleggerimenti
sul taglio di 1,2 miliardi alla spesa corrente.
Gli obiettivi di risparmio, ha detto Renzi, non mutano, fermo restando che
i municipi avranno piena autonomia su come operare i tagli. «Noi vi diamo gli
obiettivi, voi vi organizzate come vi pare, assumendovi le responsabilità di fronte
ai cittadini» ha ammonito Renzi che ha rivendicato come l’allenamento di un
miliardo del patto di stabilità contenuto nella manovra «riduca dell’80% gli
obiettivi a carico dei comuni». Tutto sta nel fare bene i conti. Sarà
attraverso il riconoscimento di maggiori spazi di autonomia ai comuni che Renzi
cercherà di indorare la pillola dei tagli. «Siamo disposti ad abolire tutti i
vincoli che in questi anni hanno ingabbiato l’azione dei sindaci, a cominciare
dal rapporto tra spesa di personale e spesa corrente e dal rapporto tra
interessi passivi e spesa corrente» , si è sbilanciato il premier.
i municipi avranno piena autonomia su come operare i tagli. «Noi vi diamo gli
obiettivi, voi vi organizzate come vi pare, assumendovi le responsabilità di fronte
ai cittadini» ha ammonito Renzi che ha rivendicato come l’allenamento di un
miliardo del patto di stabilità contenuto nella manovra «riduca dell’80% gli
obiettivi a carico dei comuni». Tutto sta nel fare bene i conti. Sarà
attraverso il riconoscimento di maggiori spazi di autonomia ai comuni che Renzi
cercherà di indorare la pillola dei tagli. «Siamo disposti ad abolire tutti i
vincoli che in questi anni hanno ingabbiato l’azione dei sindaci, a cominciare
dal rapporto tra spesa di personale e spesa corrente e dal rapporto tra
interessi passivi e spesa corrente» , si è sbilanciato il premier.
Per dare nuova linfa agli investimenti il presidente del consiglio ha
confermato che il governo si farà carico (fino a 3 miliardi di spazio Patto)
del pagamento degli interessi sui mutui contratti dagli enti locali. Mentre per
incentivare le dimissioni immobiliari, verrà abolita la norma che attualmente
impone ai comuni di devolvere il 10% di quanto ricavato dalle vendita del
proprio patrimonio alla riduzione del debito pubblico.
confermato che il governo si farà carico (fino a 3 miliardi di spazio Patto)
del pagamento degli interessi sui mutui contratti dagli enti locali. Mentre per
incentivare le dimissioni immobiliari, verrà abolita la norma che attualmente
impone ai comuni di devolvere il 10% di quanto ricavato dalle vendita del
proprio patrimonio alla riduzione del debito pubblico.
Fonte: Italia Oggi
Autore: Francesco Cerisano