Sembra ormai pronto l’Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane (Anncsu), atto tra l’altro prodromico alla riforma del catasto e al miglioramento dei dati del censimento della popolazione. E’ difatti ultimato il decreto che regola la nuova banca dati realizzata dall’Istat e dall’agenzia delle Entrate. Dalla bozza del testo emerge come l’infrastruttura tecnologica dell’Anncsu dovrà essere messa a punto entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta.
A dire il vero, ricordava il direttore delle Entrate Rossella Orlandi all’audizione del 7 ottobre scorso alla commissione parlamentare sull’Anagrafe tributaria «buoni risultati sull’archivio degli stradari e dei numeri civici: a oggi 5.350 Comuni hanno completato le verifiche sui dati Istat». Sembrerebbe quindi che l’attività sinora svolta debba essere utilizzata nel nuovo archivio.
La questione resta una delle rotelle del complicato meccanismo della riforma del catasto (che il Def indica come obiettivo entro il 2018), perché dovrebbe passare da un allineamento generale della situazione degli immobili reale (rispetto a quanto risulta alle Entrate) che solo con l’aiuto dei Comuni è possibile realizzare. Proprio per questo, in primo luogo, i Comuni dovrebbero effettuare, tra l’altro, l’allineamento con gli indirizzi reali degli immobili (in particolare proprio con i numeri civici).
Il rischio è infatti che la riforma, che vedrebbe nuovi valori catastali e locativi assegnati a ogni singola unità immobiliare, cada nel caos degli indirizzi sbagliati.
Per questo nella bozza dell’accordo si legge come «nei successivi sessanta giorni ciascun comune comunica il nominativo e i riferimenti del responsabile preposto alla tenuta dello stradario e indirizzario comunale, abilitato alle funzionalità di inserimento e di modifica dei dati». Nell’archivio ci saranno le informazioni relative a «specie, denominazione e codifica di ciascuna area di circolazione urbana» e quelle riguardanti la «lista, codifica, georiferimento dei numeri civici ad essa appartenenti, nonché il codice identificativo unico nazionale di ciascuna area di circolazione urbana».
L’Anncsu si occuperà di mettere a disposizione della Pubblica Amministrazione, per l’intero territorio nazionale, informazioni sulle strade e sui numeri civici informatizzate e codificate, aggiornate e certificate dai comuni.
A questo punto L’Istat utilizzerà l’archivio per il censimento permanente e la produzione di statistiche territoriali. Lo stesso Dpcm di 12 articoli, infatti, regola anche il censimento permanente della popolazione e delle abitazioni, per cui l’Istituto di statistica «entro il 31 dicembre 2017» deve effettuare «le attività preparatorie», incluse «le indagini pilota e le sperimentazioni».