Con la Legge di Stabilità 2016 è stata disposta la detassazione ai fini IMU e TASI dei così detti imbullonati, macchinari industriali e impianti al suolo ma che allo stesso tempo possono essere smontati, trasferiti da un sito all’altro, oppure ceduti per essere sostituiti. Secondo l’attuale interpretazione di un regio decreto del 1939, gli “imbullonati” entrerebbero nella determinazione della base imponibile del fabbricato industriale che finisce per subire un consistente aumento della rendita catastale su cui oggi viene calcolata l’Imu. Ma come specificato sopra, la Legge di stabilità 2016 li ha esclusi a partire dal primo gennaio 2016, dalla determinazione della rendita catastale degli immobili a destinazione speciale e particolare, censibili nelle categorie catastali dei gruppi D ed E (commi 21-24, della legge n. 208 del 2015).
E’ senza dubbio opportuno notare come tale previsione comporterà una perdita di gettito per tutti i Comuni interessati dalla presenza di detti immobili D nel territorio. E’ per questo che sempre la Legge di stabilità 2016 ha stanziato un contributo di 155 milioni di euro l’anno da ripartire per l’anno in corso, con un decreto ministeriale, da emanare, secondo una rigorosa classificazione adottata dalla Conferenza Stato-Città, entro il 31 ottobre 2016. Nello specifico, il contributo per ciascun Comune sarà determinato sulla base della perdita di gettito effettivamente subita, come desumibile dalle variazioni catastali presentate dai contribuenti entro il 15 giugno 2016 all’Agenzia delle entrate.
L’ANCI e dall’IFEL hanno già palesato i primi dubbi circa la coerenza dello stanziamento annuo rispetto all’effettiva riduzione di gettito sofferta dai Comuni, i primi dati informalmente comunicati dall’Agenzia delle entrate non sembrano evidenziare elementi di allarme circa la congruità dei fondi messi a disposizione. Si tratta di informazioni ancora provvisorie, sulla cui base sono in corso le necessarie verifiche a cura del Mef. È pertanto ragionevole ritenere che le perdite di gettito riscontrate troveranno integrale compensazione con l’assegnazione di ottobre. In fase di salvaguardia degli equilibri di bilancio, il cui termine è attualmente fissato al 31 luglio, la riduzione di gettito già rilevabile sulla base dei pagamenti in acconto potrà trovare compensazione nella previsione del ristoro previsto dal comma 24 della Legge di stabilità 2016.
Per concludere, ci sentiamo in dovere di evidenziare che la richiesta avanzata dall’ANCI, di procedere all’erogazione di un acconto del ristoro in questione, al fine di evitare possibili sofferenze di cassa per gli enti più fortemente coinvolti dalla detassazione dei c.d. imbullonati, ha trovato preliminare accoglimento da parte del Governo. Certo è che non è in questo momento possibile prevedere i tempi dell’erogazione, ma ci si auspica possa avvenire prima della pausa estiva.