attuazione della disciplina generale dell’imposta municipale secondaria (c.d.
IMUS), i Comuni non possono istituire autonomamente l’IMUS con regolamento
comunale. La tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (TOSAP), il
canone di occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP), l’imposta comunale
sulla pubblicità (ICP) e i diritti sulle pubbliche affissioni (ICPDPA), il
canone per l’autorizzazione all’installazione dei mezzi pubblicitari (CIMP),
dunque, continuano ad applicarsi.
Lo ha chiarito il Ministero dell’Economia e delle finanze con la risoluzionen. 1/DF del 12 gennaio 2015, in cui il Dipartimento delle Finanze risponde ad
un quesito sull’entrata in vigore dell’imposta municipale secondaria.
L’istituzione dell’IMUS – La L. n. 147/2013, c.d. Legge di Stabilità
2014, aveva posticipato al 2015l’introduzione dell’“imposta municipale
secondaria”, prevista dal D.Lgs. 23/2011, c.d. Decreto sul federalismo fiscale
municipale. L’imposta municipale secondaria è stata, infatti, introdotta
inizialmente a partire dal 2014, e successivamente posticipata al 2015 (in base
alla legge di stabilità 2014), al fine di assicurare il riordino e la
semplificazione del regime vigente in materia di imposizione sull’occupazione
di spazi pubblici. In particolare, l’IMU secondaria sostituisce la TOSAP (tassa
sull’occupazione di spazi ed aree pubbliche), il COSAP (canone per
l’occupazione di spazi ed aree pubbliche), l’imposta comunale sulla pubblicità
e i diritti sulle pubbliche affissioni (ICPDPA), il canone per l’autorizzazione
all’installazione dei mezzi pubblicitari (CIMP).
Disposizioni attuative – L’imposta verrà introdotta con delibera del
consiglio comunale. L’imposta è disciplinata, infatti, con regolamento,
d’intesa con la Conferenza Stato -città e autonomie locali.
Gli enti locali, tuttavia, potranno introdurre l’imposta municipale secondaria,
c.d. IMUS, solo dopo che verrà emanato il regolamento governativo previsto dal
D.Lgs. n. 23/2011, che ne detterà la disciplina generale; la mancata emanazione
di tale regolamento, quindi, non determina la conseguente abolizione dei
tributi e dei canoni in vigore attualmente e che la nuova imposta è
destinata a rimpiazzare (tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche
TOSAP e relativo canone COSAP, l’imposta comunale sulla pubblicità e i diritti
sulle pubbliche affissioni ICPDPA, il canone per l’autorizzazione
all’installazione dei mezzi pubblicitari CIMP).
In assenza di disposizioni normative nazionali, i soli contenuti del D.Lgs. n.
23/20114 (dell’art. 11, comma 2, del decreto) non sono sufficienti a consentire
all’ente locale l’esercizio della propria potestà regolamentare, in quanto
mancherebbero alcune disposizioni normative fondamentali per la compiuta
disciplina dell’IMU.
Presupposto dell’imposta – Costituisce presupposto del tributo, l’occupazione
dei beni appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile dei Comuni, degli
spazi soprastanti o sottostanti il suolo pubblico, anche a fini pubblicitari.
È soggetto passivo il soggetto che ne effettua, appunto, l’occupazione. Se
l’occupazione è effettuata con impianti pubblicitari, è obbligato in
solido il soggetto che utilizza l’impianto per diffondere il messaggio
pubblicitario.
L’imposta è determinata in base:
– alla durata dell’occupazione;
– all’entità dell’occupazione espressa in metri quadrati o linear;
– alla fissazione di tariffe differenziate in base alla tipologia e alle
finalità dell’occupazione, alla zona del territorio comunale oggetto
dell’occupazione ed alla classe demografica del Comune.
I Comuni con proprio regolamento, possono disporre esenzioni e
agevolazioni, e ulteriori modalità applicative al fine di consentire una
piena valorizzazione della sussidiarietà orizzontali.